Traffico aereo e droni. “Il radar di Sigonella non limita l’espansione di Fontanarossa”

Il traffico che insiste sullo spazio aereo della Sicilia sud orientale è aumentato negli ultimi anni. Alla tendenza positiva legata alla crescita degli scali di Fontanarossa e Comiso si è aggiunto un significativo incremento dei voli di natura militare. Dal 2011, le precarie condizioni politiche della sponda sud del Mediterraneo e il conseguente aumento dei flussi migratori irregolari che mettono a rischio migliaia di vite umane, hanno richiesto un più alto livello di sorveglianza e controllo. Particolare attenzione e perplessità nell’opinione pubblica destano i velivoli senza pilota – comunemente detti “droni” – che andranno ad implementare le attività di sorveglianza e controllo già normalmente svolte dall’Aeronautica Militare a Sigonella. Infatti, in attesa che arrivino i quattro Global Hawk della Nato, nella base aerea alla piana di Catania, sono stati temporaneamente rischierati i sistemi a pilotaggio remoto (APR) e un’aliquota di personale operativo del 28° gruppo volo del 32° Stormo di Amendola (FG). I velivoli senza pilota vengono impiegati nelle attività di intelligence e sorveglianza. L’anno scorso un barcone di migranti in pericolo di vita è stato localizzato dal “Predator”.

“Gli aerei a pilotaggio remoto vengono gestiti come qualsiasi altro volo, sia esso civile o militare – afferma Vincenzo Sicuso, comandante dell’aeroporto e del 41° stormo di Sigonella – con gli stessi standard di sicurezza e con le opportune separazioni”. Il traffico aereo militare non rappresenta un problema per il traffico civile, secondo il comandante infatti, “la cenere dell’Etna ha un impatto maggiore degli aerei senza pilota”. Tutto passa dal radar militare che attualmente – come da accordi con ENAC – gestisce 20 traffici civili l’ora. Uno stato di fatto che da varie parti è stato letto come una sorta di “imbuto”, che impedirebbe l’ulteriore espansione del traffico aereo relativo al sistema aeroportuale Fontanarossa e Comiso. Il potenziamento del radar è stato anche oggetto di una recente interrogazione parlamentare – presentata dal deputato cinque stelle Gianluca Rizzo in sinergia con i deputati regionali del movimento all’Ars – proprio sulle presunte limitazioni imposte dal radar militare allo sviluppo degli scali civili.

“Non c’è nessun collo di bottiglia – dichiara Sicuso – nel 2014 abbiamo gestito un significativo traffico militare e abbiamo consentito a Fontanarossa e Comiso di raggiungere sette milioni di passeggeri”. Nessun ostacolo quindi all’ulteriore espansione del traffico commerciale, “in ogni caso – continua il comandante – c’è un ottimo rapporto con ENAC e ENAV, tutte le necessità vengono concordate ad alto livello”. A gennaio 2014 è stato siglato infatti, un protocollo d’intesa tra l’Aeronautica Militare e ENAV, finalizzato proprio a supportare altissimi standard di sicurezza, efficienza, qualità e sostenibilità dei servizi alla navigazione aerea. In questo ambito sono previsti specifici progetti comuni in ambito tecnologico, operativo e normativo.

Droni antiterrorismo a Sigonella, il programma AGS della NATO

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SIGONELLA. “The hub of the med”, sarà la sede del programma di sorveglianza NATO. I droni “Global hawk”, che arriveranno in Sicilia a pieno regime nel 2016, saranno il fulcro del sistema di sorveglianza. Il comandante dell’Aeroporto e della Base di Sigonella, Colonello Vincenzo Sicuso, spiega i dettagli del programma e l’upgrade della struttura militare. L’ impiego degli aerei a pilotaggio remoto “consentirà di essere presenti laddove la minaccia concretamente si può manifestare”. “Il terrorismo, oggi, è “la minaccia” – afferma il comandante – la sorveglianza e la raccolta informazioni potrebbero prevenire fatti come quelli di Parigi”.

Il Global Hawk è dotato di tecnologia avanzata che potrà essere utilizzata per svariati scenari: dal monitoraggio delle minacce terroristiche, alla ricognizione e ricerca in caso di disastri naturali. “I fatti di Parigi ci ricordano come oggi – afferma il colonnello Sicuso – la minaccia ‘esterna’ può emergere anche dall’interno”. Su queste esigenze è basato anche l’accordo tra l’Aeronautica Militare e Forze dell’Ordine (Polizia e Carabinieri) per l’impiego dei velivoli senza pilota su tutto il territorio nazionale, per la gestione di criticità interne e d’investigazione. “Si opererà affinché il meglio della raccolta informativa – prosegue il colonnello – possa essere utilizzato da chi ne ha più bisogno”.

Il 2015 sarà l’anno dell’adeguamento delle infrastrutture e della formazione del personale, in attesa che i Global Hawk, già prodotti dalla Northrop Grumman, giungano in Sicilia nel 2016. Nuovi Hangar e nuove piazzole accoglieranno gli APR (aerei a pilotaggio remoto) i quali, insieme agli altri aeromobili in esercizio già presenti nella base, costituiranno un unico sistema di difesa mirato alla prevenzione: “I velivoli non portano bombe – afferma il comandante – gli UAV (unmanned aerial system), ci aiuteranno a essere presenti laddove la minaccia si può creare”. La raccolta delle informazioni e la sorveglianza hanno la funzione di privilegiare la prevenzione di situazioni critiche piuttosto che la reazione a atti terroristici, perché “reagire costa di più – chiosa il colonnello Sicuso – e i morti non puoi farli tornare”.

In missione dimostrativa sull’Atlantic, velivolo che andrà in pensione tra qualche mese dopo più di quaranta anni di servizio, il comandante pilota traccia inoltre un bilancio della partecipazione del 41esimo stormo di Sigonella alle attività legate all’operazione Mare Nostrum: 2000 ore di volo in ricerca dei natanti e di informazioni, grazie alle quali sono stati tratti in salvo circa 120.000 migranti dalla Marina Militare. Il pattugliamento aereo delle acque territoriali è stato sempre assicurato dai mezzi dell’Aeronautica militare, l’Atlantic ha raggiunto l’apice dell’impiego operativo durante la ‘guerra fredda’, quando la presenza nel Mediterraneo di sommergibili sovietici creava costanti situazioni di allerta.

Oggi la situazione è cambiata, ma il pattugliamento del Mediterraneo rimane sempre di fondamentale importanza per la difesa dei confini nazionali, ed è per questo che “nonostante la missione europea ‘Triton’ preveda il limite delle 12 miglia in prossimità della zona SAR (search and rescue) – afferma il comandante – la nostra attività si estende comunque oltre questo limite, e questo viene fatto indipendentemente dalle crisi e dalle emergenze umanitarie in corso”.

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Sigonella: cambio al comando del 41 stormo. Cerimonia all’ombra della crisi siriana

41antisom Il comandante Vincenzo Sicuso si insedia alla vigilia di un possibile intervento in Siria. La situazione internazionale non sembra influire sul clima di festa della cerimonia di stamattina a cui hanno partecipato, oltre alle autorità civili e militari italiane, i quadri di comando della Naval Air Station di Sigonella. A margine della cerimonia il comandante della base USA, capitano di vascello Christopher J. Dennis, ringrazia personalmente il comandante uscente Missaglia per l’ottimo lavoro svolto in sinergia con le forze statunitensi e si congratula con il colonnello Sicuso, il quale assicura impegno e continuità nella gestione di una delle installazioni militari più importanti del Mediterraneo.

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