Comune di Catania, Bilancio falsato o inversione di tendenza?

CATANIA – Il Comune di Catania nel 2012 ha investito 15 centesimi per abitante nel settore del turismo, una delle cifre più basse d’Italia. Nel 2013 sembra essere iniziata un’invenzione di tendenza, ma è ancora pochissimo. Raddoppiata la spesa per amministrazione, controllo e gestione. Lo svelano i dati elaborati da openbilanci ai quali abbiamo affiancato altri indicatori, considerando che sul sito del Comune non c’è traccia del Piano degli indicatori di bilancio e dei risultati attesi, così come previsto dall’art. 29 del decreto legislativo n. 33/2013.
bandiera

Il falso ideologico che aleggia sulle scritture contabili del Comune di Catania negli anni dal 2009 al 2011, ha fatto ridestare l’attenzione su quello che dovrebbe essere considerato il più “politico” degli atti di un’amministrazione, il bilancio. Anche se da qualche anno la gestione economico-finanziaria degli Enti locali si è incentrata più sul “far quadrare i conti”, bisogna tenere sempre presente che le poste in bilancio rappresentano le scelte politiche degli amministratori. Quanti soldi spendere per le politiche sociali o per la viabilità e i trasporti resta una decisione legata alla volontà politica dell’amministrazione che decide le priorità.

Negli anni passati è stato registrato un progressivo declino in quasi tutte le funzioni amministrative, analizzando le serie storiche e gli indicatori forniti dalla piattaforma openbilanci fino al 2012, troviamo l’istituzione catanese sempre in fondo alle classifiche: dalla capacità di previsione della spesa (Catania è 104esima sulle 110 città capoluogo) alla propensione agli investimenti per lo sviluppo (108esima su 110, il comune etneo dedica a progetti di lungo termine per lo sviluppo del territorio una percentuale del 7,07% della spesa) la situazione non varia molto.

Anche in settori come Turismo e Cultura che dovrebbero rappresentare il punto di forza per una realtà come Catania, la tendenza è a dir poco sconfortante: la giunta Stancanelli chiude il 2012 con una spesa annua per il “Turismo” di 15 centesimi di euro per cittadino, comparando il dato tra comuni più omogenei (n. di abitanti compresi tra 200.000 e 500.000) si passa da Venezia, che spendeva nel 2012 7,90 euro a cittadino, a Firenze, che con Renzi sindaco sborsava 3,50 euro per residente. Peggio di noi ha fatto solo Padova con Zanonato, 0 euro. Alla voce “Cultura”, utilizzando gli stessi criteri di confronto tra città omogenee, troviamo Catania con una spesa di circa 17 euro pro capite, Firenze primeggia con 114 euro, peggio di noi Bari e Messina con una spesa per cittadino rispettivamente di 11,69 euro e 6,60 euro. Tendenza al ribasso in quasi tutte le voci di spesa del Comune di Catania: Istruzione, Giustizia, Sociale, Polizia locale e Amministrazione, al 2012 le uniche voci che rilevano un trend positivo sono Viabilità e trasporti e Servizi produttivi.
grafico spese comune pro capite

Il 2013 è l’anno del passaggio di consegne, il bilancio di previsione è stato approvato dal Consiglio comunale il 24 dicembre, diventando di fatto un consuntivo. Anche se si tratta di dati non utilizzabili per valutazioni di tipo politico, abbiamo provato a tirare fuori dei dati che ci consentano di verificare almeno lo “stato dell’arte”. Utilizzando le voci presenti nel riepilogo generale delle spese correnti del bilancio di previsione del 2013 abbiamo calcolato il valore di spesa reale pro capite suddivisa per funzione amministrativa, integrando in tal modo il dato del 2012 proveniente da openbilanci. L’infografica ci mostra il valore della spesa per cittadino espressa in euro.

Non si tratta di indicatori tecnico-economici ma ci restituiscono la misura grezza di quanto troppo o troppo poco si spende per i servizi al cittadino. Se per certe voci di spesa si può notare un’ inversione di tendenza, come nel caso del “Turismo” che nel 2013, sotto la guida di Bianco da giugno, si attesta sui 2 euro a cittadino, per le altre si nota una conferma del trend negativo: 12 euro per lo Sviluppo economico e 1,97 euro per i Servizi produttivi sembrano davvero pochini. Raddoppiata la spesa per amministrazione, controllo e gestione, voce che comprende il personale.

Completeranno il quadro i dati del bilancio di previsione del 2014, la cui approvazione definitiva in Consiglio comunale dovrà avvenire entro il 30 settembre. Per quella data speriamo che sul sito del Comune di Catania sia disponibile inoltre il Piano degli indicatori di bilancio e dei risultati attesi, così come previsto dall’art. 29 del decreto legislativo n. 33/2013, a cui la pagina stessa del sito istituzionale rimanda.

http://catania.livesicilia.it/2014/09/27/maglia-nera-per-il-turismo-i-numeri-di-stancanelli-e-bianco_309923/

L’ambasciatore USA in Sicilia: “momento internazionale agitato, rafforzare collaborazione”

phillipsPrima visita ufficiale in Sicilia per l’ambasciatore statunitense John Phillips, a Catania l’incontro con il sindaco Enzo Bianco.

John Phillips è intenzionato a rafforzare il legame d’amicizia tra Italia e USA, e, in questo delicato momento internazionale, ribadisce la gratitudine del Presidente Obama e del popolo americano ai siciliani per l’accoglienza che offrono ai turisti e ai militari USA, che sono qui per contribuire a proteggere americani e italiani da ogni tipo di rischio. L’amministrazione americana è consapevole del ruolo svolto dalla Sicilia nel Mediterraneo: “è una collaborazione che apprezziamo molto, specialmente per l’immigrazione che vede la Sicilia in prima linea”. Il fenomeno – che a seguito delle crisi politiche del nord Africa – è aumentato esponenzialmente, impone una più stretta collaborazione. L’ambasciatore ricorda come la sicurezza e il benessere dei nostri popoli rappresentino una priorità “massima”.

 Nel corso del colloquio istituzionale, al quale ha preso parte anche la console generale degli USA Colombia Barrosse, si è discusso di qualificazione dei giovani e imprenditorialità come strumenti per favorire lo sviluppo economico e ridurre la disoccupazione, soprattutto giovanile. “Catania ha rapporti antichi con gli Stati Uniti – spiega il sindaco Enzo Bianco – a partire da Sigonella e da molti americani che vivono qui.

 Durante l’incontro con la stampa, Phillips ha parlato del programma “Junior Achievement” in Sicilia, diretto ai giovani imprenditori e “di cui la missione diplomatica americana è lieta di essere sponsor”. Un programma già presente negli USA da cento anni e che attualmente sta lavorando con 17 scuole superiori in tutta la Sicilia comprese otto nella Sicilia orientale (tre a Catania, tre a Siracusa e due a Messina) per aiutare i giovani a sviluppare competenze specifiche attraverso lezioni, workshop e programmi d’imprenditorialità, che possano sviluppare un terreno fertile per creare occupazione.

http://www.siciliainformazioni.com/91687/tensioni-nel-mediterraneo-gli-usa-ringraziano-sicilia

 

Distretto Sud est, Tajani a Catania

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Prove tecniche di lobbying europeo per i rappresentanti del Distretto Sud Est. Oggi a Catania il Vice presidente della Commissione Europea Antonio Tajani ha incontrato i rappresentanti istituzionali e delle realtà economico produttive della Sicilia orientale. Padrone di casa, il sindaco di Catania Enzo Bianco, il quale, già dalla visita del Presidente Napolitano, si è ritagliato il ruolo di mentore e amministratore capofila del Distretto.

 

Antonio Tajani è dal 2009 anche Commissario europeo all’Industria e all’Imprenditoria. I nuovi centri di interesse sembrano essere cuciti addosso ai nuovi criteri razionali europei: “io credo molto nei distretti – dice Tajani – e si puo fare ancora di più puntando sul modello europeo che è quello del cluster, un distretto allargato che va oltre il confine territoriale di uno stesso stato, ci sono fondi europei anche per sviluppare questi progetti”, e riferendosi alla realtà industriale Hi Tech prosegue: “L’industria è la soluzione per uscire dalla crisi, non si crea occupazione se non ci sono industrie moderne, competitive e non inquinanti. Catania con il suo territorio ha questo tessuto moderno e competitivo altamente tecnologico che deve essere potenziato”.

 

Una nuova visione dei fondi regionali per impedire storture e sottoutilizzazioni: “ci sono per la prima volta 150 miliardi di euro nel bilancio comunitario 2014 2020 per fare politica industriale – prosegue Tajani – e una parte consistente di questi fondi proviene dai fondi regionali, cioè abbiamo di fatto vincolato 100 miliardi di fondi regionali per fare politica industriale, non dev’essere Bruxelles a dire che tipo di politica industriale e quali settori sviluppare, ma dovrà essere il territorio a decidere quali settori industriali sostenere e promuovere, e quali interventi sono necessari fare”. Non si tratta di imposizioni della burocrazia di Bruxelles, in sostanza bisogna evitare che i fondi regionali vangano utilizzati per finanziare attività improduttive o che peggio alimentano politiche clientelari. In relazione alla sottoutilizzazione dei fondi il Commissario ribadisce che “non è un problema che riguarda solo la Sicilia ma anche altre regioni del mezzogiorno, serve più progettualità”.

rappresentanti distretto

 

Le istanze che provengono dagli imprenditori e dalle associazioni di categoria convergono tutte sulla necessità di un intervento più incisivo della politica europea sulle questioni cruciali per lo sviluppo economico di questa parte dell’Italia: infrastrutture che consentano alle imprese di poter competere con il mercato globale, in primo luogo l’adeguamento del sistema portuale e aeroportuale della Sicilia orientale. I porti di Catania, Siracusa e Pozzallo, così come gli aeroporti di Fontanarossa e Comiso devono – come sottolineato da Enzo Bianco – mantenendo l’autonomia gestionale, fare riferimento ad un unico disegno strategico.

 

Le condizioni di partenza per chi sceglie di fare impresa in Sicilia non sono delle migliori: ancora Bianco sollecita Tajani sulla possibilità di intervenire sui costi dell’energia – che da noi sono circa un terzo in più rispetto alla media – attuando misure che possano ridurre il fardello della bolletta elettrica. “Non chiediamo aiuti di Stato, ma misure che possano riportare il costo dell’energia a livelli concorrenziali”. Il Commissario europeo per l’Industria evidenzia come il prezzo dell’energia risenta della mancanza di un mercato europeo di riferimento, e che molto può essere fatto migliorando ed ampliando le reti di distribuzione.

 

Antonio Tajani approfitta della visita catanese per illustrare l’attività svolta dal 2010 al 2014 in Commissione Europea, e, sollecitato da una nostra domanda sul futuro dell’Istituzione che ultimamente non gode di molta popolarità ci risponde: “L’Europa non è una macchina per dare soldi, l’Europa è la nostra storia e la nostra civiltà, in futuro potrebbe diventare gli Stati Uniti d’Europa dove ci sono tante differenze, che devono essere considerate una risorsa. Serve più Europa politica e meno Europa burocratica, serve un’Europa che punti alla politica della crescita economica e sociale. Senza questa prospettiva i sacrifici non serviranno a nulla”.

 

Il megafono a Catania e il bluff delle carte scoperte

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Lo strano rapporto tra il megafono e il PD sembra destinato a qualcosa di più importante. I rapporti di forza (numerica) contano, forse, più delle idee. A Catania, alle elezioni comunali di giugno che hanno incoronato Enzo Bianco sindaco al primo turno, il movimento del Presidente Crocetta ha raccolto il 10,66 % dei consensi contro il 9,97 % del PD. Pur non essendo significativa, la differenza pone seri problemi ai vertici locali del PD: da un lato il Megafono rischia di fagocitare il voto di centrosinistra non direttamente legato “all’apparato”, forte inoltre del potenziale attrattivo che il “noise” crocettiano esercita sulla sfera di influenza degli ex lombardiani; dall’altro sempre più esponenti “strutturati” del PD, in particolare quelli che hanno condiviso il sostegno all’ex governatore di Grammichele, ingrossano le fila della creatura di Crocetta cominciando ad abbozzare sedicenti coordinamenti provinciali che somigliano tanto a “segreterie” di partito, in controtendenza all’immagine del movimento di idee nuove e rivoluzionarie che ci era stato propugnato.

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Hypnerotomachia Poliphili: l’amoroso combattimento onirico di Enzo, iconografia politica della città

La composizione della nuova Giunta lascia presagire un percorso amministrativo più simile ad un viaggio iniziatico rinascimentale piuttosto che ad una stagione di rinnovamento politico.

Un percorso iniziato in quella campagna elettorale condotta da Enzo Bianco proprio sui temi della rinascita di Catania e sulla “rifioritura” delle virtù cittadine. Su queste basi sono state raccolte le adesioni al programma politico che promette di far tornare Catania la bella città che è sempre stata: dalla vivacità imprenditoriale asservita a interessi inconfessabili o quasi, alla vocazione all’intrattenimento in tutte le sue forme. In questo circo trovano spazio i vezzi e i mitici luoghi in cui godersi la vita, periferie comprese.

hypneroNiente di meglio, quindi, che affidarsi al misticismo catanese, ammantato di umanesimo e mistero, per poter fare i conti con una coalizione che per composizione ed eterogeneità può sin da subito essere assimilata alle fattezze di un “elefante nano”, grande e forte ma con il passo corto.

E in questo nulla si può obiettare ad Enzo Bianco che, nel rispetto della migliore tradizione, affronterà questa sindacatura emulando le avventure narrate nell’ Hypnerotomachia Poliphili, romanzo allegorico rinascimentale attribuito al frate domenicano Francesco Colonna, che nella versione riveduta e corretta della primavera diviene l’amoroso combattimento onirico di Enzo. Una forzatura che ci sarà concessa visto che il misterioso testo allegorico, stampato e pubblicato nel 1499 dalla tipografia veneziana di Aldo Manuzio, contiene la xilografia che ispirò Giovan Battista Vaccarini per la composizione della fontana dell’elefante che troneggia oggi in Piazza Duomo. Altri elementi legano indissolubilmente la storia di questo volume alla nostra città: fu infatti stampato con lo stesso carattere tipografico creato apposta per l’edizione del De Aetna (1496) di Pietro Bembo, opera letteraria in cui il cardinale umanista raccontò del suo soggiorno siciliano e della sua ascensione sull’Etna. E’ inutile dire che, essendo rarissimo, a Catania non è concesso il privilegio del possesso del testo che contiene l’iconografia originale del simbolo della città.

Tornando al viaggio iniziatico di Polifilo-Enzo, c’è da scommettere che il nostro Sindaco-Eroe abbia scelto i compagni di viaggio non per banali spartizioni politiche, bensì proprio per le competenze e capacità che li contraddistinguono e che gli saranno d’aiuto per affrontare ciò che lo aspetta.
Nel racconto, Polifilo-Enzo ritrova in sogno l’amata Polia-Catania superando una serie di prove iniziatiche: un viaggio dell’anima, intrapreso in lotta con Amore per raggiungere la vera Sapienza, un pellegrinaggio onirico fatto di trabocchetti e prodigi, meraviglie e incubi, rovine classiche e giardini di delizie, fantastiche e iperboliche architetture, inquietanti e fascinose personificazioni allegoriche, ma anche miti, iscrizioni, emblemi, che forse con l’aiuto del papirologo giuridico Orazio Licandro potranno trovare soluzione.

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Epifani a Catania, minimizza il ruolo del Megafono e non cede a tentazioni antiberlusconiane

epifaniIl segretario nazionale del Pd in Sicilia a sostegno dei candidati che dovranno affrontare i ballottaggi domenica prossima, ma passa da Catania per rendere “merito” e “onore” alla vittoria di Enzo Bianco al primo turno: “era da anni immemorabili che un sindaco non vincesse la città al primo turno, mi aspetto che il risultato dei ballottaggi confermi la tendenza generale che ci vede favoriti”.

Epifani minimizza il ruolo delle realtà locali, sollecitato da un cronista sulla valutazione del ruolo del megafono di Crocetta, risponde: “adesso…. Si vince grazie al megafono, grazie al Pd e a suoi alleati, grazie a tante liste civiche”, e pur riconoscendo il merito di chi si spende sul territorio, attribuisce parte importante del successo alla credibilità e all’affidabilità che il partito democratico sta dimostrando in questo momento di crisi a livello nazionale.

L’ex segretario generale della Cgil non cede alle voluttà antiberlusconiane di Nino Milazzo e sulle questioni giudiziarie di Berlusconi commenta: “noi non vediamo come le vicende giudiziarie di Berlusconi possano influire sullo scopo per cui è nato questo Governo, la nostra posizione è che le sentenze si rispettano e si applicano”.

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L’effetto “aribattuti”, le titubanze del centrodestra e la legge elettorale

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Democrazia alla mano, il sindaco uscente è stato scelto da 1 catanese votante su 5, Enzo Bianco da 1 su 4. La differenza sul “piano personale” è minima. Questo non significa che i restanti 81.584 catanesi votanti che non hanno indicato il sindaco, non avessero dei buoni motivi per non riconfermare Stancanelli, ma che probabilmente neanche Enzo Bianco li abbia entusiasmati.

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