Mafia e Isis: conflitto o cooperazione?

mafiaisis-1L’arma a gittata più lunga che i Daesh dello Stato Islamico possiedono è la propaganda. Nessun lanciarazzi montato su un pick-up Toyota che scorrazza per le coste libiche potrà mai arrecare danno a cose o a persone residenti in Sicilia. In questo caso tirare in ballo come possibili obiettivi le installazioni militari presenti nel mare di mezzo e in Sicilia in particolare, sarebbe superfluo e forse fuorviante. La Sicilia “militarizzata” del Muos, delle basi Usa, delle forze Nato è una “minaccia” per Isis, non un “bersaglio”. Sigonella è diventata il centro delle forze di intervento rapido per gestire le crisi della regione MENA (Medio Oriente e Nord Africa). Se a questo aggiungiamo la presenza della mafia, che – secondo le valutazioni del rischio diffuse da fonti del ministero dell’Interno – avrebbe una funzione di deterrenza nei confronti di possibili attentati terroristici ispirati dal califfato di Abu Bakr al-Baghdadi, il rischio si minimizza. Questione rilanciata recentemente anche dal vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia Claudio Fava: i terroristi non hanno interesse a agire qui perché l’alto grado di sorveglianza interna, già attivo per il contrasto alla criminalità organizzata, aumenterebbe il loro rischio di essere scoperti. Presenza ingombrante che limiterebbe la libertà di movimento dei potenziali terroristi. 

Ma queste valutazioni non prendono in considerazione la vera “causa” dell’attacco terroristico, ovvero la motivazione che spinge il terrorista a scegliere di farsi esplodere o sventagliare raffiche di mitra in un luogo pubblico. Da una prospettiva “realista”, tutto ciò non sembra essere in conflitto o in competizione con i “fini istituzionali” della criminalità organizzata. In Sicilia, per esempio, un terrorista potrebbe voler colpire un bene culturale, simbolo della coscienza di Paese “civile”. Una strategia che la mafia ha già sperimentato: Nel 1993, la fase cosiddetta “stragista” di Cosa Nostra culmina con l’autobomba in via dei Georgofili a Firenze, nei pressi della Galleria degli Uffizi. Un “martire” del califfato potrebbe anche semplicemente voler transitare in Sicilia con l’obiettivo di mettere un piede in un avamposto della “fortezza europa”, e lo farebbe utilizzando le stesse reti sfruttate dalla criminalità organizzata: come quelle del traffico di migranti, delle armi e della droga.

Nessuna evidenza di un ruolo di mediazione, di barriera o cuscinetto. In alcuni casi potrebbe configurarsi una cooperazione come nel caso della gestione degli “approdi” del sud-est siciliano, circostanza confermata da diverse inchieste della Dda etnea che hanno dimostrato i contatti tra i clan dislocati sulle coste e le organizzazioni di trafficanti. Diverse evidenze dimostrano quindi che mafia e terrorismo jihadista non sono incompatibili, infatti hanno stessi sistemi di autofinanziamento, vivono lo stesso regime di clandestinità e hanno lo stesso nemico: l’autorità statale fondata sui valori della democrazia occidentale. I tragici fatti di Parigi ci raccontano che la propaganda del califfato raggiunge in maniera dirompente chi vive già da noi, in questo caso non c’è nessuna invasione di “immigrati clandestini” da dover arginare, si tratta di guardare in faccia il prodotto delle politiche di esclusione che l’austera Europa porta avanti da qualche anno. Solo su una cosa competono criminalità organizzata e terroristi: il bacino di reclutamento.

pubblicato sul numero di dicembre 2015 di Paesi Etnei Oggi

Assemblea Parlamentare Nato. Il Seminario di Catania

Il 2 e 3 ottobre, la città etnea ha ospitato il seminario del Gruppo Speciale sul Mediterraneo e Medio Oriente dell’Assemblea Parlamentare NATO. L’organo che istituzionalmente è separato dall’Organizzazione Nord Atlantica, fornisce più trasparenza alle politiche di difesa e costituisce un importante collegamento tra legislatori e i rappresentanti dei cittadini dell’Alleanza.

List of participants

assembly

http://catania.livesicilia.it/2014/10/03/nato-tutti-i-partiti-presenti-allappello-manca-la-lega_311244/

http://catania.livesicilia.it/2014/10/02/protesta-contro-lassemblea-nato-chi-paga-per-tutto-questo_311008/

http://catania.livesicilia.it/2014/10/02/centro-storico-blindato_310980/